di Chan Koonchung
Pechino, anno 2013. L’enigma al quale
si trova di fronte il giornalista e scrittore
Vecchio Chen è quantomeno insolito.
Un mese intero della recente storia
cinese sembra misteriosamente «scomparso», non soltanto dai resoconti ufficiali
e dagli archivi dei media nazionali,
ma anche dalla memoria della gente.
Un mese fantasma di cui, per qualche
strano motivo, solo due persone molto
vicine al protagonista sembrano avere
un ricordo vivido e doloroso: l’annuncio
di una disastrosa crisi economica
planetaria e le sue conseguenze: repressione,
razionamenti di cibo e leggi
marziali. Che cosa è successo di così
terribile da non poter essere ricordato?
Come si spiega questa amnesia collettiva
in una Cina dalle atmosfere rarefatte,
un paradiso dove regnano ricchezza
e stabilità e tutti sono felici?
martedì 30 ottobre 2012
Il demone della prosperità
sabato 27 ottobre 2012
Intervista a Maria Teresa Orsi
Siamo davvero lieti di presentarvi questa intervista inedita a
Maria Teresa Orsi, curatrice e traduttrice della nuova versione del
Genji Monogatari (La Storia di Genji) di Murasaki Shikibu, edito da
Einaudi e per la prima volta tradotto in italiano dal giapponese antico.
Maria Teresa Orsi con un giornalista del Mainichi Shimbun |
Innanzitutto volevamo chiederle come sono trascorsi gli anni e le giornate nei quali ha tradotto questo prezioso testo dal giapponese antico, che molti lettori, studiosi e appassionati del Giappone aspettavano davvero con ansia.
Sono stati anni molto intensi. Insegnavo ancora all’Università di Roma e dovevo fare i conti con le lezioni, le tesi di laurea, le riunioni di lavoro: a parte le ore serali quindi, gli altri momenti, le vere « giornate» totalmente dedicate al Genji erano i fine settimana e i giorni liberi (si fa per dire), oltre che ovviamente i periodi che trascorrevo a Tokyo: ma anche in quel caso mi era difficile resistere alla tentazione di lasciare per qualche ora il Genji «da solo» e uscire, per correre in biblioteca o in libreria, ma soprattutto per sentire un’altra volta di essere finalmente ritornata «a casa». A parte questo, l’appuntamento con i capitoli del monogatari è diventato piano piano come un incontro con una persona che dapprima conosci poco, che guardi con un po’ di diffidenza e che poi diventa un punto fisso nella tua vita, un amico di cui non potresti fare a meno.
Quali sono state le maggiori difficoltà e i momenti di gioia che ha incontrato durante questo lungo lavoro di traduzione?
Difficoltà tante: quale registro linguistico usare, come gestire il periodare lunghissimo dell’originale, come muoversi fra tanti personaggi senza nome, come affrontare le infinite citazioni che appartengono ad un patrimonio culturale familiare per i lettori dell’epoca, assai meno per noi. I momenti di gioia arrivavano quando, dopo una mattinata intera davanti ad una pagina ostinatamente bianca, con la scrivania, il tavolino, le sedie cosparsi di libri, vocabolari, testi di consultazione, finalmente una frase o una poesia intrattabili si decidevano a prendere forma. Forse non una forma perfetta come avrei voluto ma almeno accettabile.
mercoledì 24 ottobre 2012
Il Giapponese Per Viaggiatori
di Francesco Vitucci
Kappa Edizioni
Una guida turistica e di lingua al tempo stesso!
Come andare a zonzo per Tokyo (e dintorni) facendosi capire, trovando i maggiori punti d'interesse, e imparando contemporaneamente la lingua!
Kappa Edizioni
Una guida turistica e di lingua al tempo stesso!
Come andare a zonzo per Tokyo (e dintorni) facendosi capire, trovando i maggiori punti d'interesse, e imparando contemporaneamente la lingua!
sabato 20 ottobre 2012
Hong Kiltong - Il Brigante Confuciano
di Ho Kyun
O Barra O Edizioni
Un gioiello della letteratura classica coreana.
Figlio illegittimo di un ministro e di una schiava, Hong Kiltong lascia la casa paterna e si pone a capo di una banda di briganti: saccheggia i beni dei potenti e soccorre gli umili, i diseredati. Amato dal popolo come un eroe, si ritira con la sua gente in un'isola, dove realizza lo Stato ideale secondo l'etica confuciana.
Traduzione dal coreano, introduzione e note di Maurizio Riotto
Hong Kiltong, discriminato dalla società del tempo perchè figlio illegittimo di un ministro e di una serva, lascia la casa paterna e decide di unirsi a una banda di briganti della quale diviene il capo indiscusso. Con i suoi uomini compie imprese audaci e clamorose, ai danni di funzionari e istituzioni corrotti. Il governo cerca di catturarlo ma egli rimane inafferrabile e così la sua banda, chiamata “Società per il riscatto dei poveri”. Amato dal popolo come un eroe, rinuncia all’incarico di ministro della guerra a lui proposto dal sovrano in cambio dell’abbandono di ogni attività criminosa e lascia la Corea per l’isola di Yul, dove fonda una società ideale secondo l’etica confuciana, retta dai princìpi dell’onestà e della giustizia.
Romanzo curioso e di piacevole lettura, ripropone temi, come la critica alla società e alle istituzioni e la ricerca utopica di un più giusto ordine morale e civile, che oltrepassano i confini e i tempi.
L'AUTORE
Ho Kyun (1569-1618), studioso e letterato del periodo Choson, assume via via numerosi incarichi governativi e partecipa a varie ambascerie in Cina. Nel 1618, accusato di aver aderito ad un complotto contro la corona, viene giustiziato.
È uno dei più popolari, amati e originali scrittori dell’intera letteratura coreana, al quale si deve, con Hong Kiltong, la nascita della forma letteraria del romanzo coreano.
IL LIBRO
O Barra O Edizioni
Un gioiello della letteratura classica coreana.
Figlio illegittimo di un ministro e di una schiava, Hong Kiltong lascia la casa paterna e si pone a capo di una banda di briganti: saccheggia i beni dei potenti e soccorre gli umili, i diseredati. Amato dal popolo come un eroe, si ritira con la sua gente in un'isola, dove realizza lo Stato ideale secondo l'etica confuciana.
Traduzione dal coreano, introduzione e note di Maurizio Riotto
Hong Kiltong, discriminato dalla società del tempo perchè figlio illegittimo di un ministro e di una serva, lascia la casa paterna e decide di unirsi a una banda di briganti della quale diviene il capo indiscusso. Con i suoi uomini compie imprese audaci e clamorose, ai danni di funzionari e istituzioni corrotti. Il governo cerca di catturarlo ma egli rimane inafferrabile e così la sua banda, chiamata “Società per il riscatto dei poveri”. Amato dal popolo come un eroe, rinuncia all’incarico di ministro della guerra a lui proposto dal sovrano in cambio dell’abbandono di ogni attività criminosa e lascia la Corea per l’isola di Yul, dove fonda una società ideale secondo l’etica confuciana, retta dai princìpi dell’onestà e della giustizia.
Romanzo curioso e di piacevole lettura, ripropone temi, come la critica alla società e alle istituzioni e la ricerca utopica di un più giusto ordine morale e civile, che oltrepassano i confini e i tempi.
L'AUTORE
Ho Kyun (1569-1618), studioso e letterato del periodo Choson, assume via via numerosi incarichi governativi e partecipa a varie ambascerie in Cina. Nel 1618, accusato di aver aderito ad un complotto contro la corona, viene giustiziato.
È uno dei più popolari, amati e originali scrittori dell’intera letteratura coreana, al quale si deve, con Hong Kiltong, la nascita della forma letteraria del romanzo coreano.
IL LIBRO
- Brossura: 126 pagine
- Editore: O Barra O Edizioni (30 novembre 2004)
- Collana: In Asia
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8887510180
- ACQUISTA cliccando QUI
martedì 16 ottobre 2012
Intervista a Giorgio Amitrano, traduttore di 1Q84 (Haruki Murakami)
In concomitanza con l'uscita di 1Q84 Libro 3, Ottobre - Dicembre, siamo lieti di presentarvi la nostra intervista a Giorgio Amitrano, che ha tradotto dal giapponese il romanzo di Haruki Murakami.
Gentile Giorgio Amitrano, poiché oltre alla professione di traduttore che svolge ormai da lungo tempo, è anche professore di Lingua e cultura del Giappone presso l' Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e fra breve prenderà servizio come direttore dell'Istituto italiano di cultura di Tokyo, volevamo chiederle com'è nata e come si è successivamente sviluppata in professione la sua passione per il Giappone.
Quando mi sono iscritto all’università a diciott’anni, come succede a tanti studenti, non avevo un’idea precisa di quello che volevo studiare, e scelsi giapponese senza una chiara motivazione, seguendo più che altro un’intuizione. Ripensandoci, credo che in questa scelta apparentemente casuale abbiano giocato diverse suggestioni ricevute negli anni del liceo: i libri di Kerouac e Snyder, ricchi di riferimenti al Giappone, alcuni romanzi di Kawabata e Tanizaki, i film di Kurosawa e Mizoguchi che a quei tempi si vedevano in televisione in prima serata. La vera passione però è scoppiata quando, ancora studente, sono andato per la prima volta in Giappone. Lì ho sentito di volere veramente conoscere a fondo quel mondo. Riguardo alla scelta professionale, non ho programmato nulla. Sapevo solo di volermi occupare di Giappone, ma non avevo progetti precisi. Non avevo mai pensato di diventare traduttore né professore universitario. Tutto è partito da alcuni racconti che avevo tradotto per mio interesse personale. Li ho pubblicati su una rivista accademica, qualcuno li ha notati e mi ha chiesto di farne un libro. Il libro ha suscitato un certo interesse, e mi hanno chiesto di tradurne un altro. E così, un passo dopo l’altro, mi sono accorto che la mia passione per il Giappone si stava trasformando in un lavoro vero.
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Haruki Murakami,
Intervista
venerdì 12 ottobre 2012
Murakami Haruki. Il premio Nobel? per me contano solo i lettori
L'intervista a Murakami Haruki pubblicata su Il Venerdì di Repubblica
12 Ottobre 2012.
di DARIO OLIVERO
di DARIO OLIVERO
Traduzione dal giapponese di Antonietta Pastore
Esce in Italia, dopo lunga attesa, la seconda parte di 1q84. Dialogo con quello che è stato l'eterno favorito all'onorificenza svedese che non lo coinvolge. Lui corre: "per scrivere devi essere in forma"
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Haruki Murakami
giovedì 11 ottobre 2012
Mo Yan: Premio Nobel per la Letteratura 2012
Dal sito dell'editore italiano di Mo Yan, Einaudi:
L’Accademia Svedese ha assegnato il Premio Nobel per la Letteratura
2012 a Mo Yan, «per il suo realismo allucinatorio che fonde racconti
popolari, storia e contemporaneità».
Il suo vero nome è Guan Moye, nato in una famiglia di contadini a Gaomi, nella provincia dello Shandong, lascia la scuola a dodici anni. Prima lavora con i genitori, aiutandoli con il bestiame, poi in fabbrica. È solo a metà degli anni Settanta, quando già ventenne entra nell’esercito, che comincia a scrivere e interessarsi alla letteratura. Con il nome di Mo Yan, che vuol dire «non parlare». «Il mio pseudonimo, effettivamente, oggi suona quasi ironico. In effetti non volevo parlare, ma non ho mai detto che non volevo scrivere... - ha detto in una conversazione con Maria Rita Masci pubblicata da Lo Straniero. -
Il suo vero nome è Guan Moye, nato in una famiglia di contadini a Gaomi, nella provincia dello Shandong, lascia la scuola a dodici anni. Prima lavora con i genitori, aiutandoli con il bestiame, poi in fabbrica. È solo a metà degli anni Settanta, quando già ventenne entra nell’esercito, che comincia a scrivere e interessarsi alla letteratura. Con il nome di Mo Yan, che vuol dire «non parlare». «Il mio pseudonimo, effettivamente, oggi suona quasi ironico. In effetti non volevo parlare, ma non ho mai detto che non volevo scrivere... - ha detto in una conversazione con Maria Rita Masci pubblicata da Lo Straniero. -
martedì 9 ottobre 2012
1Q84 Libro 3 - Evento
MURAKAMI NIGHT
Arriverà in libreria martedì 16 ottobre, il terzo volume di 1Q84, la trilogia-capolavoro di Murakami Haruki. In questo ultimo libro, Murakami tira le fila di tutte le trame, dei personaggi ed enigmi con cui ha costruito la narrazione: domande, coincidenze e misteri danno corpo a una nuova verità, come una costellazione che all'improvviso rivela il suo disegno.
Per celebrare l'evento insieme ai nostri lettori, abbiamo organizzato in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino la Murakami Night: Sabato 13 ottobre, a partire dalle ore 21, il Circolo ospiterà letture, proiezioni e musica dedicate al grande autore giapponese.
Per celebrare l'evento insieme ai nostri lettori, abbiamo organizzato in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino la Murakami Night: Sabato 13 ottobre, a partire dalle ore 21, il Circolo ospiterà letture, proiezioni e musica dedicate al grande autore giapponese.
lunedì 8 ottobre 2012
Come fare affari in Giappone
Introduzione al diritto commerciale giapponese
di Chiara Gallese
Con la crescente globalizzazione e la grande importanza che l'economia asiatica riveste nella geopolitica mondiale, la conoscenza del sistema giuridico ed economico giapponese si rende indispensabile, soprattutto sotto il profilo delle relazioni commerciali.
di Chiara Gallese
Con la crescente globalizzazione e la grande importanza che l'economia asiatica riveste nella geopolitica mondiale, la conoscenza del sistema giuridico ed economico giapponese si rende indispensabile, soprattutto sotto il profilo delle relazioni commerciali.
venerdì 5 ottobre 2012
Pan Gu separa cielo e terra
"Le antiche leggende cinesi"
Secondo la leggenda, all’inizio cielo e terra non erano separati. L’universo era come un grande uovo caotico e buio all’interno, senza che si potesse distinguere fra sopra e sotto e nord, sud, est ed ovest. Ed ecco che nell’ uovo nacque un grande eroe, ossia Pan Gu, che separò cielo e terra. Pan Gu si formò nell’ uovo per 18 mila anni e alla fine si svegliò. Aperti gli occhi, vide solo oscurità e sentì un gran caldo, al punto da non poter respirare. Volle alzarsi, ma non ci riuscì, perché il guscio dell’ uovo gli pressava il corpo.
Secondo la leggenda, all’inizio cielo e terra non erano separati. L’universo era come un grande uovo caotico e buio all’interno, senza che si potesse distinguere fra sopra e sotto e nord, sud, est ed ovest. Ed ecco che nell’ uovo nacque un grande eroe, ossia Pan Gu, che separò cielo e terra. Pan Gu si formò nell’ uovo per 18 mila anni e alla fine si svegliò. Aperti gli occhi, vide solo oscurità e sentì un gran caldo, al punto da non poter respirare. Volle alzarsi, ma non ci riuscì, perché il guscio dell’ uovo gli pressava il corpo.
giovedì 4 ottobre 2012
Fantasia Termite Bianca
A cura di Massimo Soumaré e Marco
Bianchini
Copertina dell'edizione variant: di Foo Midori. |
Termite Bianca diventa
internazionale! Merito senz'altro
di Bianca, l'affascinante
protagonista della trilogia
di volumi fantascientifici
del quartetto Bianchini-Evangelisti-Santucci-Peruzzi,
alla sua unicità visiva
e alla capacità
di prestarsi a molteplici
interpretazioni diverse.
lunedì 1 ottobre 2012
Intervista a Satoe Tone, illustratrice giapponese
Siamo lieti di presentarvi la nostra intervista all’illustratrice giapponese Satoe Tone, che in Italia ha pubblicato con Kite Edizioni due volumi illustrati: “Questo posso farlo” e “Il mio migliore amico”.
Lo stile dei suoi disegni, in cui ritrae dei buffi e simpaticissimi personaggi, dal tratto morbido con colori dolci e soffusi, rende le sue favole davvero uniche.
Cara Satoe, quando hai cominciato a disegnare?
Disegno da quando sono capace di ricordare. Mi piaceva molto disegnare anche quando ero piccola. Ero portata per esprimermi disegnando dei pensieri su carta, ma a parole ero davvero negata. Quando mi capitava qualcosa di brutto, quando mi trovavo in una situazione difficile, per dissimulare la tristezza cominciavo a disegnare. E lo faccio anche adesso.
E’ da quando avevo dieci anni che sogno di diventare un'illustratrice, e da allora non ho mai cambiato idea.
Ero convinta che il mio desiderio di diventare illustratrice fosse più forte di qualsiasi altra persona.
Penso che nell’arte del disegno non ci siano vincitori o perdenti, ma quando vedo un quadro che mi impressiona positivamente penso sempre che devo assolutamente riuscire a fare di meglio…
L’atto di disegnare è diventato parte integrante della mia vita, esattamente come mangiare e dormire, e a causa di questo devo affrontare dei sacrifici ma non me ne sono assolutamente mai pentita.
Penso che non smetterò mai di disegnare.
Qual è stata la tua formazione artistica?
Più che studiare, diciamo che disegno da sempre. Semplicemente disegno perché mi viene voglia di disegnare, non per studiare.
Prima di sostenere l’esame per entrare all’università frequentai un corso di preparazione e per la prima volta studiai design e tecnica di disegno.
Questo fu l’unico periodo della mia vita in cui finii per odiare il disegno. Pensavo che disegnare servisse a godersi la vita, ma questo mio pensiero venne stravolto. Tutto veniva giudicato, o eri bravo o non lo eri, perciò non mi era possibile dipingere liberamente il mondo che vedevo, e fu proprio questo a farmi odiare il disegno.
Sicuramente mi è servito per affinare la tecnica, ma i disegni di quel periodo erano senza anima. Anche se allora odiai il disegno non rinunciai al mio sogno, quindi dopotutto ora penso sia stata un’esperienza da non sottovalutare.
In seguito mi specializzai in design e illustrazione all’università, dove tornai ad esprimermi liberamente attraverso i miei disegni.
I libri illustrati di Satoe Tone
Il mio migliore amico
Gli incontri più importanti avvengono quando meno ce l’aspettiamo. Un buffo e paffuto coniglio incontra così il suo migliore amico: un piccolo uovo. Tra i due c’è subito una grande intesa e ogni gesto fatto assieme sembra avere più senso.
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